Il momento educativo dei Soggiorni Studio La Mia Estate
di Paolo Crepet


 

Il prof. Crepet affronta un argomento educativo fondamentale, i soggiorni studio. Il professore mette in luce il valore educativo dei soggiorni Giocamondo “La Mia Estate” sotto molti aspetti.  

I Soggiorni Studio estivi hanno un valore educativo enorme.

Naturalmente dipende dalla qualità dell’offerta e dall’età dei ragazzi e delle ragazze che devono partecipare ma in generale è ovvio che tutto quello che porta un adolescente ad avere un’esperienza di autonomia anche fuori da casa e quindi anche di socializzazione di rapporti con gli altri, di curiosità per i luoghi, di tutte queste cose insieme, credo che sia un’esperienza formativa assolutamente fondamentale.

Le prime esperienze di viaggio in autonomia si fanno anche in tenera età, diciamo fra i 6 e gli 8 anni. Il primo “viaggio vacanza” lascia un segno importante: si sta lontani da casa insieme agli altri compagni. Certo la sicurezza data dalla presenza e professionalità degli accompagnatori e dall’organizzazione, è importante. Infatti vivere una esperienza positiva dipende anche molto dalla qualità della persona che accompagna questi bambini, per poter trasformare il viaggio in divertimento imparando a conoscere.

 

 

La prima cosa è dare voce alle loro curiosità, risposte alle loro domande, anzi stimolarli su questo.

Insomma così la gita o il viaggio, da vacanza diventa soggiorno studio. Ai genitori vanno spiegati i motivi per cui si va da una parte piuttosto che dall’altra. Anche se in particolare il soggiorno studio è formativo di per sé, non importa se si va all’estero o abbiamo a disposizione un interessante catalogo per viaggi in Italia, portare un bambino alla scoperta di luoghi d’arte e di città “nostre”, italiane, è doppiamente significativo. C’è la meta della città d’arte da visitare, che sia Roma, Firenze, Venezia o Napoli, la scelta è vastissima: si va a vedere un palazzo storico piuttosto che una chiesa, un museo ma anche semplicemente una piazza. Insomma ci sono tante cose che possono al contempo essere belle, curiose, anche divertenti. L’Italia è tutto questo. Offre spunti che non sono solo insegnamento puro, a volte un po’ noiosetto. Il soggiorno estivo, è, prima, vacanza: i ragazzi e le ragazze nella preadolescenza e adolescenza, possono anche annoiarsi. Possono venir meno le aspettative di quando il ragazzino, a scuola, sogna di partire per l’agognata “gita” all’aria aperta. No, non ci saranno i compiti a casa, tranquilli! Invece tanto spazio dev’essere dato a momenti di gioco, alternati a momenti educativi, come spiegazioni di ciò che abbiamo davanti agli occhi, quello che vediamo. Fare attività ed escursioni in nuovi posti e lontani da casa è sicuramente un aspetto importantissimo che accresce la curiosità dei ragazzi e matura anche il rispetto della natura e dell’ambiente.

 

Soggiorni estivi La Mia Estate >

 

Infine, c’è dell’altro. Questo stare insieme, fuori dai banchi di scuola, ha un significato educativo per i bambini anche di altre religioni, linguaggi e culture.

Un significato di alta inclusione sociale: stringere saldi legami di amicizia con i compagni di viaggio provenienti da da tutte le regioni d’Italia. Imparare parole nuove, scambiarsi la merenda, condividere l’esperienza nuova. Imparare un gioco nuovo, ma anche a capire cos’è la storia, la pittura, la scultura. Intraprendere nuove avventure in mezzo alla natura oppure visitare luoghi meravigliosi e rimanere incantati di fronte a panorami di una bellezza unica. E’ chiaro che non deve mai passare l’idea che la gita diventi un modo surrettizio per poi andare a giudicare comportamenti di quel ragazzo nei confronti di quella ragazza o del bambino e la bambina. Né, da parte del giovane, passi l’idea che sia un modo per marinare la scuola e sottrarsi all’aula. Anche se il soggiorno studio non fa parte del piano didattico degli studi, anche prendere l’autobus al mattino è attività extracurriculare. Tutto serve e, fa parte della formazione, della crescita dell’alunno come e forse quasi anche di più di tante altre attività più tradizionali come le materie spiegate dalla cattedra.

 

Se dovessi allora porgere un augurio anche per chi organizza queste cose, come Giocamondo che lo fa da tanti anni, io credo che un’azienda che ha una grande esperienza sa bene qual è la responsabilità che ha dal punto di vista educativo.

Credo anche nella grande cura nei rapporti con le famiglie: immagino la molta fiducia di cui gode l’azienda da parte dei genitori. Questo è fondamentale naturalmente, anche perché il soggiorno studio deve essere un luogo e un tempo in cui ci si stacca non solo dai genitori ma da tutto quello che ha a che vedere con il telefonino, con la tv, con le abitudini a volte ripetitive e deleterie del quotidiano. La raccomandazione è una sola: se poi il ragazzo parte ma ogni quarto d’ora deve fare una videocall con la mamma, il papà o con la zia… allora era meglio che stesse a casa!

   Prof. Paolo Crepet

 

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